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COCORITE
CONSIGLI E CURIOSITà

Le cocorite sono note anche con il nome di pappagallini ondulati, per il disegno del piumaggio della testa. Sono uccelli principalmente granivori, e per questo alla base della loro alimentazione sta una miscela di semi, il principale dei quali è il miglio, un seme di colore chiaro e povero di grassi, che le cocorite sbucciano abilmente con il loro becco. Bisogna lasciare sempre a disposizione dell’acqua, in appositi abbeveratoi, e rinnovata ogni giorno perché sia fresca.

FRUTTA E VERDURA PER RESTARE IN LINEA

Poiché le cocorite sono esposte al rischio di obesità è bene integrare la dieta con frutta e verdura, meglio se fresche, come mela, pera, carota, cavolo, spinaci, lattuga. Oltre a dare un importante apporto di vitamine e i minerali, manterranno in linea i nostri animaletti. Frutta e verdura fresche vanno sempre lavate, asciugate e tagliate a pezzetti. Se, invece di metterli normalmente nelle mangiatoie, appenderemo gli alimenti nella gabbia, creeremo un divertente diversivo per le cocorite, stimolando il loro piacere all’esplorazione e al gioco. È consigliabile dare al mattino la frutta e verdura fresche, e togliere la sera gli avanzi, quando cominciano ad avvizzire. ​

ALTRI ALIMENTI

Particolarmente gradita alle cocorite è la spiga di panico, che è alimento e giocattolo allo stesso tempo, come pure i bastoncini ricoperti di semi e miele. Anche i biscotti all’uovo sono apprezzati in genere dai granivori, e sono al tempo stesso utili per dare un maggior apporto proteico all’alimentazione degli uccelli.​

CIBO PER I MOMENTI SPECIALI: LA RIPRODUZIONE E LA MUTA

Durante l’anno ci sono due momenti in cui i fabbisogni di proteine degli uccelli aumentano sensibilmente: si tratta del periodo della riproduzione e quello della muta. Se si alleva una coppia di cocorite, nel periodo della riproduzione è bene integrare la loro dieta con del pastoncino specifico, un composto morbido, a base di biscotti triturati e uova, ricco in proteine, vitamine e minerali, che potrà rispondere al crescente fabbisogno proteico dei genitori e della prole che dovranno alimentare. Il pastoncino può essere ammorbidito ulteriormente aggiungendo della frutta o verdura fresca grattugiata, o con dell’altro uovo sodo sminuzzato finemente, che ne aumenterà così il contenuto proteico. Va somministrato due volte al giorno e in modo che venga consumato tutto al momento. Anche durante la muta, solitamente a fine estate quando avviene il ricambio delle penne e delle piume, il pastoncino supporta l’animale in un fabbisogno proteico più intenso. Per diversificare la dieta degli animali, e per procurare il giusto apporto proteico, il pastoncino è indicato anche durante tutto l’anno, una o due volte la settimana. ​

IL PASTONCINO DA IMBECCO

​A volte dovremo sostituirci, in tutto o in parte, ai genitori nella fase di svezzamento dei pulcini. Capita infatti anche alle cocorite che i genitori perdano interesse nella prole. Per questo, esiste uno specifico pastoncino da imbecco, con il quale andremo a cibare i piccoli, aiutandoci con uno stecco o una siringa senza ago. Lo svezzamento a mano farà sì che i pulcini si sviluppino normalmente e influenzerà il legame dei piccoli con l’uomo, abituandoli al contatto con le persone.

UN AIUTO ALLA DIGESTIONE: IL GRIT

Il grit è una miscela di piccole pietruzze e conchiglie finemente sminuzzate, composta sia da elementi insolubili (che non verranno digeriti dal sistema gastroenterico) e da altri solubili. I primi fungono da macine all’interno dello stomaco, favorendo la triturazione del cibo e consentendo una migliore digestione, mente i secondi vengono assorbiti dall’organismo apportando il calcio necessario per un corretto sviluppo e mantenimento delle ossa, oltre che per la formazione dell’uovo durante la riproduzione. Il grit può contenere anche del carbone vegetale che assorbe le fermentazioni eccessive del contenuto intestinale e ne regola le funzioni. ​

UN BECCO BELLO E IN SALUTE: L’OSSO DI SEPPIA E I SALI MINERALI

Nella gabbia non dovrebbe mai mancare il classico osso di seppia, che la cocorita userà per una corretta affilatura del becco ma anche per il quotidiano apporto di calcio, di cui avrà bisogno in particolare nel periodo della cova, quando avviene la formazione del guscio dell’uovo, e per lo sviluppo dei pulcini. In alternativa all’osso di seppia, si possono appendere alla gabbia gli appositi blocchetti di sali minerali. ​

I SEMI GERMINATI

I semi germinati sono quei semi che, per effetto dell’umidità e temperatura adeguate, hanno emesso la radichetta, cominciando dunque la loro trasformazione in una vera e propria pianta. La germinazione trasforma le sostanze di riserva del seme in molte sostanze importanti alla crescita, come gli aminoacidi, acidi grassi e glicerolo, maltosio e glucosio. Per questo motivo i semi germinati, oltre ad essere molto appetibili agli uccelli, sono un’importante fonte di nutrienti, soprattutto nelle fasi di crescita e riproduzione. I semi che abitualmente si fanno germinare per le cocorite sono niger, cartamo e girasole nero piccolo, cioè i semi oleosi, perché hanno un maggior contenuto di nutrienti. Per far germinare i semi, questi vanno messi in ammollo in acqua, alla quale si aggiungerà un po’ di disinfettante (tipo amuchina) per evitare l’insorgere di batteri o muffe. Dopo qualche ora vanno sciacquati abbondantemente, si versano in un colino e si lasciano a scolare per delle ore. Durante questa fase è bene sciacquarli nuovamente di tanto in tanto, per tenerli idratati ed eliminare il possibile sporco. Questo processo si ripeterà fino a quando vedremo spuntare da tutti i semi la puntina bianca della radichetta. A questo punto i semi sono pronti per essere somministrati, da soli o mescolati con un pastoncino. È bene a fine giornata togliere dalla vaschetta l'eventuale residuo al fine di evitare la formazione di muffe. ​

ANIMALI ABITUDINARI

Le cocorite sono molto abitudinarie nell’alimentazione e, se questa sarà esclusivamente a base di semi, potrebbero dimostrarsi restie ad affrontare frutta e verdura, o altri cibi. Ricordando che la varietà è invece fondamentale per la loro salute e longevità, dovremo esercitare tutta la nostra pazienza per modificare le loro abitudini. Una buona cura dell’animale gli permetterà di vivere fino a 20 anni, anche in cattività. La vita media si attesta in genere sui 10-15 anni ma se ben curate le cocorite vivranno anche più a lungo.​

SPAZIO PER VOLARE E COMPAGNIA, ANCHE DEGLI UMANI: LA GABBIA IN CASA

La gabbia deve sempre poter permettere alle cocorite di fare qualche piccolo volo, per mantenersi in esercizio e in salute. Per questo si dovrà sviluppare più in lunghezza che in altezza e, poiché alle cocorite piace arrampicarsi, sono da preferire quelle con le sbarre orizzontali. Il fondo va mantenuto pulito, utilizzando l’apposita sabbietta, e ponendo una griglia a distanza del cassetto per le deiezioni, in modo che gli uccellini non si trovino a calpestarle. Le cocorite sono animali curiosi e socievoli, e preferiranno stare in una stanza frequentata dalle persone per buona parte del tempo. La gabbia va posta ad altezza dei nostri occhi, così non le spaventeremo avvicinandoci a loro, meglio se con un lato contro una parete per dar loro un maggior senso di sicurezza. Durante il giorno la gabbia dovrà stare in una zona ben luminosa della casa, evitando la luce diretta del sole, e lontana da correnti d’aria. ​

GIOCHIAMO INSIEME? POSATOI, ALTALENA, SCALETTE, GIOCATTOLI

Arrederemo la gabbia con dei posatoi, preferibilmente di diametro variabile, in modo da far fare esercizio alle zampe delle cocorite, e di diametro tale che permettano una presa sicura all’animale, senza che le dita opposte arrivino a toccarsi. Un animale vivace come la cocorita apprezzerà moltissimo la presenza di una piccola altalena, di una scaletta o di una corda dove arrampicarsi. Per soddisfare la sua curiosità e la voglia di esplorare, e contro il senso di noia, si potrà mettere a sua disposizione qualche giocattolo, di legno o plastica, sapendo che verrà distrutto dalla cocorita rosicchiandolo col becco. Dovremo solo fare attenzione a non riempire la gabbia di oggetti, che potrebbero ridurre esageratamente lo spazio di movimento della cocorita. Le cocorite sono abituate a vivere in gruppo, e preferibilmente in coppia. Diversamente, sarà bene trascorrere molto tempo assieme a loro, per non lasciarle sole e malinconiche. Quando si allevano due o più cocorite nella stessa gabbia è meglio prevedere diverse mangiatoie, per evitare la competizione in cui soggetti dominanti impediscano agli altri di alimentarsi. ​

PULIZIA

​Una corretta igiene degli spazi in cui vivono gli uccelli è indispensabile per salvaguardarli da malattie ed evitare l’insorgere di problemi infettivi. Sul fondo della gabbia un sottile strato di sabbia marina fine, da sostituire ogni giorno, e una griglia farà in modo che gli uccelli non vengano mai in contato con le loro deiezioni. Beverini e mangiatoie vanno lavati ogni giorno, asciugando bene le mangiatoie prima di riempirle nuovamente di mangime. Anche l’acqua da bere va cambiata ogni giorno. Una volta alla settimana la gabbia, con tutti gli accessori (beverini, mangiatoie, vaschetta per il bagno, posatoi, giocattoli) va pulita a fondo, lavandola con acqua e sapone, e sciacquandola bene. Ogni tanto, dopo il lavaggio settimanale, è bene disinfettare la gabbia e gli accessori, risciacquandoli abbondantemente prima dell’uso.

BAGNO

A differenza degli altri uccelli da gabbia, le cocorite non amano molto sguazzare nell’acqua. Questo perché in natura si lavano strofinandosi nell’erba bagnata. Per incoraggiarle al bagno si potrebbe provare mettendo una vaschetta con il fondo di colore verde, che le attrarrà ricordando loro l’erba, e se questo non funzionasse si potrebbe far ricorso al sistema semplice e comodo di spruzzare leggermente d’acqua la cocorita, un paio di volte la settimana. Si verificano comunque i casi di cocorite che senza difficoltà fanno il bagno nella vaschetta.​

UN NIDO AUSTERO

​Abituate in natura a fare il nido nelle cavità degli alberi, quando sono in cattività le cocorite faranno il nido in cassettine col fondo concavo, che servirà a tenere unite le uova. Deporranno le uova direttamente sul legno, senza addobbare il nido di materiali soffici.

IL PAPPAGALLINO IMPARA A PARLARE

Il pappagallino ondulato, come i pappagalli più grandi, è tra le specie più intelligenti degli uccelli tenuti in gabbia, e ha una grande capacità di apprendimento. La sua spiccata personalità si accompagna ad un temperamento curioso, giocherellone e socievole. Sono caratteristiche che l’animale esprime quando è abituato alla convivenza con l’uomo e non ne teme la presenza. Il processo d’addomesticamento non richiede alcun accorgimento speciale, se non pazienza e costanza. Sarà più facile con i soggetti giovani, appena svezzati, che con quelli anziani che non hanno appreso da piccoli le molte abitudini della vita in casa. All’inizio l’uccellino dovrà abituarsi alla nostra presenza vicino alla gabbia, mentre gli rivolgeremo la parola con dolcezza e a voce bassa. Successivamente si comincerà ad introdurre piano piano una mano all’interno della gabbia, sino a quando l’uccellino non avrà più paura della nostra presenza. Gli si offrirà qualche leccornia, giorno dopo giorno, sino a quando questa non verrà accettata. A questo punto i progressi saranno più rapidi e non tarderà il momento in cui la cocorita si appoggerà su un dito proteso della nostra mano, rimanendo volentieri a contatto con noi. Una volta che la cocorita non avrà più paura, ma al contrario cercherà la nostra presenza, potremo concederle di volare liberamente all’interno di una stanza o un altro locale adibito a tale scopo. Faremo attenzione che questo ambiente sia ben chiuso, privo di vasche d’acqua dove la cocorita potrebbe annegare, di fili elettrici, ventilatori potenzialmente pericolosi, e naturalmente di cani, gatti o altri predatori che potrebbero attaccare il nostro pappagallino. ​

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